L’Opera Garnier, simbolo del Secondo Impero e di Parigi, si erge maestosamente nel cuore della città, a Place de L’Opéra.
Visitando Parigi è impossibile non notare l’imponente edificio, ma forse non vi è mai venuto in mente di visitarne l’interno. Se è cosí, ecco alcuni buoni motivi per cui dovreste ripensarci:
- I suoi sontuosi interni vi lasceranno a bocca aperta. La sua atmosfera e’ cosi ricca ed opulenta da ricordare gli interni della reggia di Versailles. Sbirciate le foto qui sotto per averne un’idea 📸
- E’ uno dei più grandi teatri del mondo, con una capienza di 1.979 persone
- Questo e’ il luogo che ispirò Gaston Leroux quando scrisse il famosissimo romanzo Il fantasma dell’Opera. Leroux chiese direttamente all’architetto Garnier disegni e progetti dell’edificio, per un’ambientazione più realistica del romanzo.
Perché è nato Palais Garnier e cosa rappresenta per Parigi
Tutto cominciò per volontà di Napoleone III.
L’Imperatore desiderava infatti rispondere al desiderio dell’alta società del tempo che voleva disporre di un teatro maestoso e sfarzoso.
Venne così indetta una gara. E, per la sorpresa di tutti, fu un giovane architetto semi sconosciuto, Charles Garnier, a vincere il concorso. Il giovane vincitore si impose sugli “archistar” dell’epoca tra cui Rohault de Fleury (che tra le altre cose aveva disegnato il Museo di storia naturale) o Viollet-le-Duc, il preferito dell’Imperatrice. I lavori ebbero inizio nel 1860. Ci vollero 15 anni per completarli.
L’Operà divenne cosí per Parigi “il” luogo dove si voleva essere visti. Chi contava qualcosa nella città doveva avere un posto riservato per la stagione. Le opere rappresentate erano quasi di secondaria importanza, ciò che realmente contava era l’aspetto mondano della serata. Il posto occupato nell’auditorium era indicativo dell’importanza sociale e della ricchezza del proprietario: una sorta di status symbol dell’epoca.
Gli interni
L’affascinante visita agli interni prevede 5 sale principali:
- La Grand Escalier
- L’Auditorium
- La Biblioteca
- Il Museo
- Il Grand Foyer
Le Grand Escalier
La Grande Scalinata è La prima cosa che vedrete quando entrerete nell’Opéra Garnier.
E’ davvero imponente e la ricchezza delle decorazioni è creata per stupire ed impressionare. Come ho già detto, l’elite parigina veniva qui piu che per assistere, per essere vista. E la scalinata offriva un palcoscenico perfetto.
L’Auditorium
L’Auditorium è uno dei più grandi al mondo: può ospitare 1.979 persone.
Tutto è ricoperto di velluto rosso, marmo e foglie d’oro.
Come nella tradizione del teatro italiano, è a forma di ferro di cavallo. Questo tipo di struttura permette non solo di assistere alla rappresentazione ma di avere un’ottima visuale sugli spettatori. Anche qui, l’aspetto mondano delle serata rappresenta è il leit motiv dell’intero progetto.
Alzando la testa potrete ammirare l’enorme lampadario (8 x 5mt), in bronzo e cristallo. Pesa 8 tonnellate e conta 340 luci. Viene calato sulla platea e ripulito una volta all’anno, al termine di ogni stagione.
In sintonia con tutto il resto è il sipario che rappresenta una tenda drappeggiata color rosso cardinale. Fu creato dai pittori teatrali Auguste Rube (1817-1899) e Philippe Chaperon (1823-1906), seguendo le istruzioni di Charles Garnier. Il sipario fu sostituito (poichè usurato) da uno identico nel 1951 e ancora nel 1996.
Il soffitto della sala è stato oggetto di molte controversie. Venne dipinto da Marc Chagall nel 1964, su richiesta di André Malraux, ministro degli affari culturali. Andò a ricoprire un’opera intitolata “Le muse e le ore del giorno e della notte” di Jules-Eugène Lenepveu, dallo stile classico e molto accademico. L’immagine dipinta da Chagall invece è tutto tranne che convenzionale. Il contrasto con il resto della sala è sconcertante e per questo motivo venne fortemente criticato.
Dopo oltre 50 anni i Parigini si stanno abituando, ma c’è chi ancora storce il naso quando guarda all’insù…
La Biblioteca
La biblioteca si trova in un’altra parte del Palais Garnier, chiamata Rotonde de l’Empereur. Questa era l’entrata privata per l’imperatore Napoleone III. L’Imperatore aveva quindi un accesso privato per limitare i rischi di un attentato. Quando Napoleone morì nel 1873, lo spazio fu convertito in uno spazio di conservazione dei documenti di proprietà dell’Opera. Ci sono più di 600.000 documenti nella Biblioteca dell’Opera di Parigi. Libri, giornali, lettere, fotografie.
La biblioteca è composta da tre sale ma solo una è aperta al pubblico; le altre sono a disposizione dei ricercatori.
Il Museo
Il museo moderno ha cinque piccole sale che espongono tre secoli della storia dell’Opera di Parigi attraverso dipinti, costumi, disegni di scenari e modelli in scala di scenografie. Complessivamente, il museo conserva 8500 oggetti.
Tra gli oggetti conservati anche una riproduzione in scala ridotta della prima versione del soffitto del’auditorium.
Le Grand Foyer
Il tour si conclude in maniera grandiosa nel Grand Foyer.
La sala è piuttosto estesa, in quanto si estende lungo 150 metri. Ma ciò che veramente colpisce è lo sfarzo delle decorazioni. Difficile non pensare alla galleria degli specchi di Versailles.
La sala riccamente decorata con stucchi dorati, dipinti e statue, è resa ancora più impressionante dagli enormi specchi da un lato e le imponenti finestre dall’altro. Il foyer è stato recentemente restaurato ed è una sala che non potrà non colpirvi.
Ad ogni estremità, la sala conduce a 2 saloni: il Salon de la Lune all’estremità occidentale e il Salon du Soleil all’estremità orientale.
Il segreto dell’Opera
Molti sono i segreti, i miti e le leggende nascosti sotto le fondamenta di Parigi. Anche l’Opéra ha il suo segreto, sepolto vari piani sotto terra. Durante la costruzione delle fondamenta dell’Opéra, Charles Garnier si trovò di fronte un terreno paludoso ed instabile. Decise quindi di creare un serbatoio pieno d’acqua, che consentisse maggiore tenuta e stabilità. Questa riserva d’acqua avrebbe avuto inoltre il vantaggio di facilitare le operazioni di soccorso in caso di incendio; infatti qui, ancora oggi, i vigili del fuoco si allenano regolarmente per i loro interventi.
Questo lago (non naturale quindi, come alcuni credono, ma artificiale) ebbe un ruolo nell’ispirare Leroux quando scrisse il suo Fantasma dell’Opera. Infatti il protagonista sopravvive per anni nei sotterranei del teatro cibandosi dei pesci del lago e dissetandosi con le sue acque.
Informazioni pratiche:
E’ possible visitare in maniera autonoma l’opera (con audioguida) o con un tour guidato.
Personalmente ho optato per la seconda opzione per due motivi:
- La visita guidata offre l’accesso all’auditorium che altrimenti e’ solo visibile da lontano
- La differenza di prezzo rispetto al biglietto standard è irrisorio
L’esperienza e’ stata assolutamente piacevole e ve la consiglio. Il tour si è rivelato della giusta durata, nè troppo lungo nè troppo corto (1 ora), e ritengo abbia un ottimo rapporto qualità/prezzo. Alla fine del tour di gruppo viene lasciata la possibilità di rimanere all’interno dell’edificio per curiosare ancora un pò e fare qualche foto .
L’Opera è raggiungibile facilmente con la Metro (linee 3, 7 e 8 fermata “Opéra”).
Il biglietto singolo costa 14 euro.
La visita guidata (comprensiva di ingresso) 17 euro.
Per informazioni sempre aggiornate vi consiglio di visitare il sito ufficiale del Palais Garnier.
E se siete rimasti affascinati dall’architettura parigina, non dimenticate di leggere il mio post sugli edifici Art Nouveau di Parigi.