Una buona tazza di tè fa indissolubilmente parte della cultura anglosassone, al punto da esserne ormai un simbolo. Ogni anno vengono consumate 60 miliardi di tazze secondo la Tea and Infusions Organisation. Facendo due conti, si tratta di più di 900 tazze all’anno per ogni uomo, donna e bambino in Gran Bretagna. Se questo non è amore! Come disse una volta Henry James “ci sono poche ore nella vita più piacevoli dell’ora dedicata alla cerimonia dell’Afternoon Tea”. Ma come è nata questa passione? Che ruolo hanno avuto una principessa portoghese e una duchessa affamata? E quali sono i segreti della tazza perfetta? Andiamo a scoprire qualcosa in più sugli Inglesi ed il tè.
Come tutto è iniziato
I Cinesi furono i primi a scoprire questa bevanda di cui c’è traccia in testi orientali già nel VII secolo. Ma per quasi un millennio il tè rimase un segreto ben custodito. Fu solo a metà del ‘500 che gli intraprendenti mercanti portoghesi riuscirono ad ottenerne piccole quantità da portare in patria.
Dobbiamo però aspettare un altro secolo prima che gli Inglesi vengano in contatto con questa nuova bevanda. L’incontro avvenne nel 1662, quando la principessa portoghese Caterina di Braganza sposò Carlo II (che abbiamo già incontrato quando vi ho raccontato la curiosa storia di Nell Gwynn).
Fra i preziosi doni che Caterina portò in Inghilterra come dote, vi era anche una cassa contenente tè. La nuova bevanda divenne subito popolare tra dame e gentiluomini di corte che volevano rimanere al passo con le nuove mode. Il tè veniva bevuto verde, amaro, sorseggiato da tazze di porcellana cinese senza impugnatura. A quei tempi infatti gli europei non avevano ancora imparato il segreto di come realizzare la porcellana.
Il tè era un vero e proprio status symbol. Pensate che la quantità di tè necessaria per preparare una teiera, corrispondeva alla paga di un anno di un bracciante agricolo. Non solo la bevanda era costosissima, ma lo erano anche tutti gli accessori necessari per servirla, come appunto la costosa porcellana cinese o gli altrettanto preziosi servizi In argento.
Il tè diventa popolare
Nel 1700 il tè cominciò a diventare una passione nazionale, tuttavia era ancora piuttosto costoso. Per questo motivo veniva “utilizzato” al massimo. Una volta che il tè era stato bevuto dai signori di casa, era abitudine che i servitori si godessero una tazza rimettendo in infusione le foglie precedentemente utilizzate dai loro signori. E poiché nulla doveva andare sprecato, quello che rimaneva veniva rivenduto di soppiatto dalla porta posteriore a chi non poteva permettersi niente di meglio ma desiderava comunque avere un assaggio dell’amata bevanda.
A differenza del caffè il te era visto come una rispettabile bevanda per entrambi i sessi: le gentildonne potevano berlo senza essere considerate volgari, mentre solo donne di “dubbia reputazione” bevevano caffè.
Inoltre aveva conseguenze positive per la salute. A quei tempi birra e gin facevano parte della dieta quotidiana delle classi lavoratrici, erano infatti una alternativa all’acqua non purificata degli acquedotti spesso portatrice di malattie. Il tè offriva una opzione più sana degli alcolici. Per ottenere una buona tazza di tè era necessario bollire l’acqua depurandola cosi (inconsapevolmente, ma nondimeno efficacemente) dai germi.
Un contributo importante alla diffusione della bevanda venne data nel 1800 da Josiah Wedgwood. Fu grazie a lui ed alla sua azienda che chiunque potè permettersi di possedere un bel servizio da tè. Le sue porcellane erano economiche, ma non per questo non fatte con cura. Grande perfezionista, faceva testare a sua moglie ogni nuovo design prima di mandarlo in produzione e quando notava un piccolo difetto in uno dei suoi prodotti non esitava a distruggerlo immediatamente.
Gli Inglesi e il tè delle cinque
Tutto cominciò grazie ad Anna, duchessa di Bedford. Sembra che la nobildonna fosse alquanto infastidita dalla sensazione di fame che regolarmente la prendeva verso metà pomeriggio, in quel “lungo noioso tempo che divide il pranzo e la cena”. Nel 1840 prese una decisione che, seppur semplice, diede vita ad una delle tradizioni più amate del Regno Unito. Chiese che con il tè, le venissero portati pane e burro ed una fetta di torta. Questo spuntino improvvisato, diventò un’abitudine per la duchessa; abitudine che cominciò a condividere con i suoi ospiti. Pian piano l’afternoon tea divenne sempre più elaborato, comprendendo anche sandwiches, scones e pasticcini. Il galateo prevedeva che in tali occasioni la conversazione rimanesse leggera e frivola, dovevano essere evitati temi pesanti o spiacevoli. Spettegolare era ovviamente parte integrante del rituale.
Love and scandal are the best sweeteners for Afternoon Tea.
H. Fielding.
Preparare la perfetta tazza di tè
C’è solo un modo in ottenere una buona tazza di tè: l’acqua dev’essere bollente, mai tiepida, mai dal rubinetto. Se usate il bollitore ricordate di non usare acqua che vi è rimasta dentro da una precedente bollitura (l’acqua per il tè non va mai bollita due volte).
Un piccolo trucco: giusto un attimo prima che l’acqua cominci a bollire versatene un pò nella teiera facendola roteare bene sulle pareti in maniera che le scaldi bene, poi eliminatela.
A questo punto mettete le foglie di tè nella teiera in base a questa regola: un cucchiaio per ogni tazza e una per la teiera. Versateci sopra l’acqua che ha appena raggiunto l’inizio del bollore. I tempi di infusione vanno tra i 3 e i 6 minuti. Molto dipende dalla larghezza delle foglie, più sono ampie maggiore è il tempo di infusione. Di solito le classiche bustine che si comprano al supermercato hanno foglie praticamente in polvere con tempi di infusione più veloci. Come regola generale comunque le bustine sono sconsigliate, gli intenditori affermano infatti che il tè non ha lo stesso sapore.
Versate il tè attraverso un colino direttamente nelle tazze da tè, le tazze in porcellana sono tra le migliori da usare, anche se il motivo non è mai stato dimostrato; il tè sembra abbia un sapore migliore. Personalmente posso confermare che i tè più memorabili li ho sempre degustati da una delicata tazza in porcellana.
La teiera giusta per la tazza perfetta dipende dalle preferenze personali. Una teiera di metallo manterrà il tè più caldo più a lungo, ma alcuni ritengono che la porcellana mantenga un sapore più fine senza contaminare il metallo.
Consigli per gli acquisti
Il té può essere un ottimo souvenir da portare/portarsi a casa dopo un viaggio nel Regno Unito.
In un precedente articolo vi ho dato alcuni suggerimenti su dove trovare a Londra le miscele più pregiate in eleganti confezioni regalo. Ma per assaggiare qualche gusto inusuale anche un giro in un supermercato ben fornito può essere una buona idea: spesso si trovano buoni prodotti e grande varietà a prezzi molto popolari. In casa mia ha riscontrato notevole successo il tè al biscotto dell’inglesissimo brand Yorkshire Tea.
Mentre servizi di porcellana di alta qualità possono, anche oggi, costare una fortuna, nei mercatini vintage si possono trovare deliziose tazze spaiate a prezzi più che accessibili. Il mio personale “servizio da tè” è in realtà una collezione di belle tazze, tutte diverse tra loro!
Anch io ho assaggiato il te al biscotto… delizioso!!!
In questa stagione non posso proprio fare a meno di una tazza di tè a metà pomeriggio! Purtroppo però in ufficio non posso prepararmi anche i sandwich e gli scones come da tradizione 😉
Anche io, come te, ho una piccola collezione di tazze “mismatched” comprate nel corso degli anni tra i vari mercatini delle pulci.
Comprare ai mercatini delle pulci non solo è più “sostenibile”, ma è anche molto divertente 😊
Con i primi freddi una tazza di tè alle cinque è immancabile per me, anche se purtroppo senza scones o pastìccini. Un afternoon tea in qualche posto elegante di Londra è un’esperienza che mi riprometto di fare! Una volta che mi offrirono un tè all’Hotel Mayfair neanche un biscotto mi portarono!
Quando bevo il tè devo assolutamente accompagnarlo con qualcosa di goloso da mangiare, anche un classico shortbread va benissimo. Fa parte del piacere!